Abbiamo intervistato il Portavoce dell'UNICEF Italia Andrea Iacomini. Giornalista di origini abruzzesi, è impegnato fin da giovanissimo come volontario e attivista nel mondo dell’associazionismo scoutistico, politico e sociale, si occupa di tematiche relative all’Europa ed alla cooperazione internazionale, prima come esperto di Fondi strutturali e successivamente come responsabile stampa dell’OICS - Agenzia delle Regioni per la Cooperazione Internazionale per assumere poi l’incarico di portavoce dell’Assessorato alle Politiche per l’Infanzia e la Famiglia del Comune di Roma. Tra le tante mobilitazioni lanciate in questi anni in UNICEF Italia, si ricorda la campagna «Tutti giù per terra», per dire basta alle morti di piccoli innocenti in mare. Tra le sue missioni più importanti quelle in Ghana, Sierra Leone, Libano, Siria, Giordania, Iraq e Kurdistan iracheno dove ha visitato molti campi profughi e attività dell’UNICEF. Dal 2014 è “INVIAGGIO” in scuole, università, piazze ed eventi dove racconta le sue esperienze sul campo con un monologo multimediale fatto di immagini, storie, video, aneddoti che ha toccato 400 comuni italiani da Nord a Sud. Per sensibilizzare i giovani ha tenuto lezioni sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo, sulla povertà e sullo scenario internazionale (con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo e alle guerre). È autore di diversi libri, tra cui il romanzo autobiografico "Il giorno dopo", del 2016. È membro della giuria e ospite d’onore del Premio Rai “Luchetta Hrovatin Ota” di Trieste per la sua intensa attività al fianco dei bambini ed ha ricevuto dalla Fondazione “Riccardo Tanturri” il Premio Scanno 2014 per la categoria “Valori”. Nel 2016 è stato inoltre insignito del Premio Cutuli Città di San Severo e del Premio “Città di Caorle”.
Temi è dal 2020 Impresa Amica di Unicef. Aderire al programma Impresa Amica del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia significa impegnarsi per la protezione dei bambini. In qualità di Impresa Amica, finanziamo i più importanti progetti UNICEF nel mondo, per garantire sopravvivenza e sviluppo a tutti i bambini e le bambine e in particolare ai più vulnerabili, a quelli che vivono nelle zone sotto assedio, in quelle colpite da catastrofi naturali, nelle strade di città in degrado o nei villaggi più isolati, cercando di raggiungere fino all’ ultimo bambino in pericolo.
Qual è stato il progresso più grande, negli ultimi anni, ottenuto nella tutela dell'infanzia?
Negli ultimi anni, l’intervento umanitario dell’UNICEF nei vari contesti d’emergenza nei quali ha operato ha reso possibile raggiungere risultati di rilievo. Questo anche grazie alla sinergia con le altre agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni non governative, la società civile dei vari paesi e, soprattutto, grazie all’indispensabile supporto dei donatori. In particolare, L’UNICEF è il principale fornitore di vaccini al mondo. Ogni anno vaccina quasi la metà di tutti i bambini e le bambine del pianeta. Proprio nell’ambito delle vaccinazioni, è stato raggiunto un risultato epocale per la salute dei bambini. Infatti, negli ultimi tre decenni, sono stati ridotti del 99% i casi di poliomielite, obiettivo realizzato vaccinando oltre 2,5 miliardi di bambini.
Come tutelare i bambini nei nuovi conflitti in corso, tra cui quelli Medio Oriente e Ucraina?
In contesti di crisi e di guerra come quelli attuali in Medio Oriente e Ucraina, sono molteplici le violenze alle quali sono esposti i bambini. Dalle uccisioni indiscriminate alle mutilazioni, dai rapimenti alle violenze sessuali, fino al reclutamento nei gruppi armati e alla distruzione di scuole ed ospedali così come delle strutture idriche essenziali, i minori che vivono nelle zone di guerra in tutto il mondo, continuano ad essere sotto attacco. E i numeri sono impressionanti. Proprio per monitorare in maniera più precisa al fine di prevenire e impedire tali violenze, sono state elaborate dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU sei gravi violazioni a danno dei bambini in tempo di guerra. Si tratta di: uccisioni e menomazioni; reclutamento e utilizzo dei bambini nelle forze armate o nelle milizie; attacchi a scuole ed ospedali; stupri e altre forme di violenze sessuali gravi; rapimenti e negazione dell’aiuto umanitario. Durante i conflitti, le parti in causa sono tenute a rispettare le norme di diritto internazionale umanitario adottando tutte le misure necessarie per proteggere i civili, in particolare i bambini che sono coloro che pagano il prezzo più alto e sono i più vulnerabili.
Che tipo di tutele e protezione servono per i bambini anche nei paesi dell'occidente?
L’UNICEF s’impegna affinché i diritti dei bambini e delle bambine vengano rispettati e tutelati in tutto il mondo senza distinzione. Nei paesi dell’Occidente in particolare, l’UNICEF promuove cambiamenti positivi di lungo periodo che possano incidere sulle vite dei più piccoli, coerentemente con la mission internazionale. Per raggiungere questi obiettivi, vengono realizzate attività dirette ad influenzare le istituzioni affinché attuino leggi, politiche e prassi in tema di protezione dell’infanzia, di contrasto alla violenza sui bambini, di salute mentale, di educazione di genere e di prevenzione della violenza di genere, di assistenza a minori affetti da disabilità, di contrasto alla povertà minorile, che siano conformi alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dei Protocolli Opzionali, quadro di riferimento dell’attività dell’UNICEF in Italia e nel mondo.
Cosa possono fare le imprese per sostenere la vostra missione?
Le imprese devono poter sostenere i nostri progetti, svolgere un’attività sostenibile che tenga conto dei diritti dei bambini e delle bambine.
Qual è l'obiettivo più importante per i prossimi anni?
Oggi ci sono più bambini bisognosi di assistenza umanitaria che in qualsiasi altro momento della storia recente, a causa di guerre e conflitti, sfollamento e movimenti di massa di popolazioni, di epidemie e tassi crescenti di malnutrizione, con i cambiamenti climatici che peggiorano tali crisi scatenandone di nuove. Il Rapporto sull’intervento umanitario nel 2023 pone una serie di obiettivi chiave. Tra questi, raggiungere 8,2 milioni di bambini con cure per la Malnutrizione Acuta Grave e oltre 28 milioni con vaccinazioni per il morbillo. Miriamo ad assistere 63,7 milioni di persone con acqua sicura e 23,5 milioni tra bambini e adulti con misure per la salute mentale e di supporto psicosociale. Contro le violenze di genere, opereremo per assistere 16,2 milioni tra bambini e donne, e per raggiungere 32 milioni di persone con canali sicuri per denunciare sfruttamento e abusi sessuali. Per assicurare l’istruzione ordinaria o informale, inclusa la prescolare, il nostro obiettivo è sostenere più di 25,7 milioni di bambini.