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02 ottobre 2023

I bambini al lavoro per i valori della convivenza civile

Intervista a Maria Rosaria Brunetti e Maria Ludovica Agrò, "Campionato dei Valori"

Temi continua a sostenere il Campionato dei Valori. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, è rivolta alle bambine e ai bambini delle scuole elementari del Mezzogiorno. Fortemente voluta dall’Associazione Merita, è realizzata grazie all’impegno di Mus-e Napoli e dell’Associazione C.R.I.F. (Centro Ricerca Indagine Filosofica).

Il progetto supporta le giovani generazioni del sud Italia e le aiuta a essere protagoniste del loro futuro, a diffondere la cultura del bene comune e della partecipazione attiva: azioni educative, che coinvolgono i minori, le loro famiglie, l’intera comunità scolastica e territoriale, volte a stimolare la riflessione valoriale e la pratica sociale e civile della responsabilità individuale e collettiva. Si tratta di una competizione tra scuole in cui è premiata la partecipazione. I soggetti coinvolti nel progetto (bambine e bambini, famiglie, comunità scolastiche e territoriali) sono chiamati a riflettere e a confrontarsi sui temi fondanti della vita sociale e civile e a metterne in pratica i principi.

Abbiamo intervistato Maria Rosaria Brunetti, Manager delle risorse umane, Co-fondatrice Campionato dei Valori e Maria Ludovica Agrò Esperta di politiche pubbliche, di sviluppo e crescita, Co-fondatrice Campionato dei Valori. 

Come è nato il Campionato dei Valori?

“Non perdere tempo con gli adulti”. Una frase molto dura e allo stesso tempo di visione che continuamente ci tornava in mente. Abbiamo cominciato a parlarne all’interno della Fondazione Merita, molto impegnata per il Sud con iniziative, in verità, rivolte quasi esclusivamente ai “grandi”. Insieme ad un’altra donna (Maria Ludovica, insieme nel direttivo di Merita) abbiamo pensato a una iniziativa destinata alla Scuola primaria perché è in questa fase iniziale della vita sociale che si determinano condizionamenti che hanno conseguenze rilevanti nel prosieguo della vita. Le difficoltà non sono state poche, a partire dagli stereotipi. Il desiderio è sempre stato quello di realizzare qualcosa di concreto e non genericamente e inutilmente rivolte a tutti. Così abbiamo pensato di far lavorare bambini e bambine delle scuole primarie attorno ai valori fondamentali della convivenza civile (Solidarietà - Inclusione - Parità di genere - Lavoro e sviluppo - Sostenibilità - Eguaglianza nei diritti – Legalità) utilizzando il metodo del gioco. Attorno a questa “intuizione”, subito accolta da tutta “Merita”, abbiamo iniziato a progettare il “Campionato dei valori” chiedendo la collaborazione di esperti che hanno arricchito la nostra intuizione con grande generosità, forte metodologia scientifica e progettualità. Il “Campionato dei valori” è infatti una competizione tra Scuole in cui è premiata la partecipazione. I soggetti destinatari del progetto (bambine e bambini, famiglie, comunità scolastiche e territoriali) sono chiamati a riflettere e a confrontarsi sui citati temi fondanti e a metterli in pratica. I temi oggetto di interesse sono affrontati su due livelli operativi, attraverso due metodologie didattiche ed educative di caratura internazionale che consentono di raggiungere una duplice finalità: sviluppo e/o consolidamento di capacità di pensiero critico, creativo (metodologia Philosophy for Children) e traduzione in pratica di conoscenze, capacità e competenze in azioni di servizio alla comunità e al territorio (metodologia Service Learning).

Si tratta di un'iniziativa con una forte proiezione territoriale. Quale è stata la risposta delle amministrazioni e delle istituzioni scolastiche?

Decisivo è stato ed è il sostegno delle Amministrazioni e delle Istituzioni scolastiche. Il cuore è certamente il corpo docente; è anche grazie a loro che, giorno dopo giorno, l’intuizione si è trasformata in realtà. Ciascuna scuola, in collaborazione con la rete di progetto, ha da subito individuato nei “valori di Merita” la ragione per impegnarsi nel percorso progettuale. Sin dall’inizio l’adesione è stata entusiasta. Nonostante fossimo ancora nella fase di superamento della crisi sanitaria (restrizioni e lockdown del 2021) il progetto è decollato in più Regioni del Mezzogiorno: Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Abruzzo con il coinvolgimento iniziale di 7 scuole e circa 150 bambini/e. Oggi i numeri sono decisamente in crescita grazie a un lavoro corale che ha portato alla definizione di importanti e ulteriori partnership per il progetto. Il nostro Sud ha una potenziale ricchezza nel suo sistema scolastico e questa è una ottima risposta che fa ben sperare per un futuro nel quale i valori fondamentali della civile convivenza sono pienamente condivisi e praticati da tutti.

 Quali sono stati gli aspetti del progetto che hanno riscosso più successo tra i ragazzi? 

Il progetto, come noto, prevede un momento di discussione e un momento di azione ed è proprio quest’ultimo che ha riscosso il maggiore successo. Si tratta di “prodotti” tra loro diversi: da elaborati che descrivono storie locali e le conseguenti riflessioni, a iniziative nel territorio indirizzate alla concreta realizzazione dei valori esaminati nella riflessione teorica, a veri e propri progetti di lungo periodo finalizzati alla affermazione di valori positivi nel territorio dove la scuola opera.

Non è un caso se il format progettuale prevede che la premiazione delle classi aderenti avvenga attraverso una lectio magistralis dei bambini e delle bambine nelle Università che aderiscono al progetto dinanzi a docenti studenti e Istituzioni. La scelta qualifica il lavoro delle scuole e mira a diffondere ulteriormente in tutti i livelli della formazione la necessità di una costante riflessione sulla importanza dei valori che sono alla base della convivenza civile. In generale si può dire che non ci sono valori che prevalgono su altri e questo è molto importante perché significa che la sensibilità delle bambine e dei bambini sembra essere molto solida. Col nostro lavoro stiamo seminando su un terreno molto fertile e i frutti che stiamo raccogliendo sono decisamente buoni. La sfida è consolidare il lavoro del “Campionato dei Valori” e questa è una riflessione indispensabile per trovare il modo per non inaridire questo fertile terreno.

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